Tra le forme di divinazione maggiormente diffuse nel corso della storia sicuramente figura la Cartomanzia. L’arte della Divinazione attraverso l’interpretazione delle carte ha sempre goduto di successo e resiste ai cambiamenti di vita e di abitudini delle persone. Anche nel mondo tecnologico e frenetico di oggi, non ha perso il suo fascino di mistero e di vaticinio. Etimologicamente, la parola cartomanzia è composta dalle parole carte e “manteia” che significa Divinazione. La Cartomanzia è dunque l’arte di Divinazione tramite le carte, dai caratteri fortemente allegorici e simbolici. Infatti, si tratta principalmente di interpretare le figure estratte da un mazzo di carte. Che esse siano i Tarocchi, le Sibille o qualsiasi altro mazzo per la Divinazione, portano a chi le sa leggere, delle informazioni per poter trarne una predizione, perciò un consulto completo, verso ogni domanda che possa/voglia, essere posta. Alcuni studiosi hanno presupposto che già gli antichi egizi utilizzassero oggetti simili a carte per trarre dei presagi. Del resto, è una necessità ben nota all’essere umano quella di voler conoscere gli eventi futuri, per questo motivo è del tutto plausibile pensare che già nell’antichità si utilizzassero metodi non così diversi da quelli usati oggi. Ci sono una moltitudine di mazzi, oggigiorno, per la Divinazione, dalle Carte degli Angeli, a quelle della Natura, dalle Sibille, alle Carte Francesi…ma i Tarocchi rimangono sempre lo strumento privilegiato per il suo profondissimo simbolismo e per la loro esposizione molto chiara e completa. Avvicinarsi alla Cartomanzia, al di là del mazzo scelto, è aprire una porta per intravedere il proprio futuro e decidere cosa poter fare se non è il futuro che vorremmo. Danno la possibilità di determinare gli avvenimenti, tramite la nostra volontà, e capire la scelta e il metodo giusto per affrontare ogni prova dell’esistenza. La Cartomanzia risponde ad ogni domanda, quesito o dubbio, è un modo di trovare un supporto tramite un esperto in materia, verso le controversie, i dolori, le gioie o le scelte della vita.

Le origini della Cartomanzia

Sulle origini della cartomanzia esistono varie versioni. C’è chi le fa risalire ai cinesi, come derivazione del domino, che anticamente non era considerato un gioco, ma un vero e proprio strumento per leggere la volontà divina. Secondo altri studiosi, i primi maestri della cartomanzia furono invece gli egizi. In particolare a sostenere questa tesi è un francese, Alliette, che nel 1770 scrisse un saggio sull’argomento sostenendo tra l’altro che l’unico libro sfuggito all’incendio della biblioteca di Alessandria trattava appunto di cartomanzia, così com’era praticata nell’antico Egitto: e cioè con 78 carte (che allora erano sottili foglie d’oro) sulle quali erano incisi misteriosi geroglifici dalla cui lettura combinata i sacerdoti erano in grado di predire il futuro. La diffusione delle carte. Nei secoli successivi i geroglifici lasciarono il posto a tutta una serie di figure simboliche. Ne troviamo traccia in epoca medioevale in Spagna, poi in Germania, successivamente in Francia. Nel 1540 vi fu il primo tentativo di dare regole precise a quest’arte divinatoria: Guillaume Postel pubblicò il volume Clef des Choses cachées (Chiave delle cose occulte) che sancì la nascita ufficiale della moderna cartomanzia e dei tarocchi che, pur con tutta una serie di varianti, sono usati ancora oggi. Le 78 carte dei tarocchi utilizzati per la cartomanzia sono divise in due gruppi: i 56 Arcani minori, divisi a loro volta in quattro semi (bastoni, denari, coppe e spade) e 22 Arcani maggiori, che rappresentano tutta una serie di figure simboliche legati a concetti universali (ruota della fortuna, giustizia, matto, papessa, eremita, carro, amanti, impiccato, torre e così via).

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